videoinstallation for cockroaches/ 320x280cm / 2011

"A mesure que la nécessité se trouve socialement rêvée, le rêve devient nécessaire." G. Debord

 “How about if I sleep a little bit longer and forget all this nonsense?" F. Kafka

"Never ever was diversity such a tremendous fault as in this liberal period. Equality in fact has not been conquered at all, but what we have is a false equality received as a gift." P. Pasolini

 

A perpetual motion in balance on the edge of desire.

An imaginary plot that the Id weaves to re-sew the gap between himself and the others.

The dream is the non-place of human potencial.

Is an electrified private area where the subjective desire blows up the structural foundations of the language, turning them into an intimate and infinite game of reality's de-construction.

Taking possession of the surreal flow of energy, in a rigid and secure form of power, is the seductive product of the political and economical contemporary structure. This occurs by an apparent democratization of the masses and this control needs to be aesthetically homogeneous as a common desire. In this way it could ensure its own survival and invulnerability.

Through a constant observation of the sleep / wake boundary the preservation of the order of the reality averts any change. Where the numbness and the uniformity of the desire prevents contamination between objective reality, universal reality and unilateral reality, and the subjective potential, full of anarchy, utopia and uniqueness.

Shadow line, bond of birth and death, the Dream is an invisible territory, a moment of physical metamorphosis, an iridescent intimacy, which is a liquid circuit of contemplation.

Knowing how to preserve the strength and grace of this unique matrix is an act of courage and a constant rebirth. It is a primordial sign of desire itself, which constantly interweaves utopia and reality, generating new forms of collective hope.


 "Man mano che la necessità si trova socialmente sognata, il sogno diventa necessario. Lo spettacolo è il brutto sogno della società moderna incatenata che infine non esprime che il suo desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sogno."G. Debord

 "Che avverrebbe se io dormissi ancora un poco e dimenticassi ogni pazzia?" F. Kafka

 "Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L'uguaglianza non è stata infatti conquistata, ma è una falsa uguaglianza ricevuta in regalo." P.Pasolini

 

Un moto perpetuo in equilibrio sul filo del desiderio.

Una trama immaginaria che l'io tesse per ri-cucire lo spazio vuoto tra sé stesso e l'altro da sé.

Il sogno è il non-luogo del possibile.

E' zona privata elettrificata, luogo d'azione dell'accadere, dove il desiderio soggettivo fa brillare le fondamenta strutturali del linguaggio, in un gioco intimo ed  infinito di de-costruzione della realtà.

Incamerare il flusso d'energia onirica nelle forme rigide e sicure del potere è il prodotto tanto insindacabile quanto seduttivo della struttura politico economica contemporanea, che attraverso un'apparente democratizzazione delle masse si autodefinisce nell'estetica omogenea del sogno comune, garanzia della sua stessa sopravvivenza e invulnerabilità.

La conservazione dell'ordine del reale scongiura ogni mutamento mediante una costante osservazione del confine sonno/veglia, laddove il torpore e l'omologazione del desiderio impediscono la contaminazione tra la realtà oggettiva, universale e unilaterale, e il potenziale soggettivo, carico di viva anarchia, utopico e ontologicamente unico. 

Linea d'ombra, nodo di nascita e morte, il sogno è territorio invisibile, un momento fisico di metamorfosi, un' intimità cangiante, che è circuito liquido di contemplazione.

Saper custodire la forza e la grazia di questa matrice unica è un atto di coraggio e di continua rinascita, segno primordiale del desiderio stesso, che intreccia costantemente utopia e reale, generando nuove, possibili forme di speranza collettiva.   

 



An excerpt from MARINA GIOSTRA's article for ARTITUDE:

"You die of youth" is the other winning work. An installation consisting of a video, in which a woman seems to dream, projected onto a wall covered with pillows of different sizes. If the object of the pillow recalls the experience of the dream, the accumulation of a series of pillows sewn together becomes a metaphor for the multiplicity of dreams of different individuals. The pillow is charged with signifiers like identity, ownership and protection. The installation speaks of the relationship between dream and reality and tries to decipher the right of individuals to achieve their desires in the place where they were born or migrate and their responsibility for the realization of a common dream. Becoming aware of the inextricable link between individual and collective dream is knowing that while this may create a conflict, on the other hand can create a new form of popular resistance."


Un estratto dell'articolo di Marina Giostra per ARTITUDE:

"Di giovinezza si muore" è l’altra opera premiata. Un’istallazione composta da un video in cui una donna sembra sognare proiettato su una parete ricoperta da cuscini di diverse dimensioni. Se l’oggetto del cuscino richiama l’esperienza del sogno, l’accumulazione di una serie di cuscini cuciti insieme diventa metafora della molteplicità dei sogni di individui differenti. Il cuscino assume la stessa funzione di un mattone per un muro e si carica di significanti come identità, proprietà e protezione. L’installazione parla del rapporto tra sogno e realtà e tenta di decifrare il diritto del singolo individuo a realizzare i propri desideri nel luogo in cui nasce o migra e le sue responsabilità per la realizzazione di un sogno comune. Prendere coscienza del legame indissolubile tra sogno individuale e quello collettivo significa sapere che se da un lato ciò può generare un conflitto, dall’altro può invece creare una nuova forma di resistenza popolare."